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Delitto a Palazzo Chigi


Il giorno dopo Gigino fece capire al Brigadiere Colella che era interessato al suo appartamento e così si misero d’accordo, per poterlo esaminare. La domenica mattina, essendo tutte e due liberi da impegni, decisero d’incontrarsi e così Gigino e Anastasya, si diressero verso via Plebiscito. In una traversa a metà della via, trovarono subito il portone d’ingresso e dopo aver affrontato le scale si trovarono davanti il Brigadiere e la Consorte. Visitarono il piccolo appartamento e Anastasya ne fu entusiasta, per cui, dopo un sguardo di assenso con Gigino, decisero di prenderlo. Ringraziarono e nello scendere le scale Gigino disse ad Anastasya: “Forse abbiamo fatto un passo più lungo delle nostre gambe, dove li prendiamo tutti quei soldi?”. Anastasya disse: “Lo pagheremo in due e poi non dobbiamo nemmeno arredarla, perché utilizzeremo i mobili che hanno detto che ci lasceranno.” Nel rientrare a casa, incontrarono per le scale la proprietaria dei loro alloggi e le comunicarono che a fine mese avrebbero lasciato gli appartamenti. Gigino comunque rimase con molti interrogativi, praticamente con questa operazione svaniva la metà dello stipendio. Anastasya era felice, perché vedeva finalmente attuato il suo desiderio di avere finalmente una sistemazione definitiva e poi sarebbe stata vicinissima all’Auditorium.
A fine mese, dopo la partenza del Brigadiere, incominciarono a mettere a posto l’appartamento e pochi giorni dopo traslocarono. Gigino intanto prese servizio al Comando Carabinieri di Piazza Venezia e lo impiegarono come telefonista, aveva soltanto un turno notturno e due giornate libere. Purtroppo a fine mese, dopo aver pagato l’affitto, restavano pochi spiccioli.
 
Anastasya invece aveva un buon contratto con l’Auditorium, per cui dal punto di vista economico la coppia riusciva a vivere con dignità. Comunque l’amore continuava, le notti indimenticabili di passione erano sempre immutate e al mattino il risveglio, con il sole che entra dalla finestra e con il cinguettio degli uccelli fuori dai vetri, facevano pensare a Gigino: “Che vita meravigliosa, vero?”
 
Anastasya per il suo mestiere, aveva un continuo bisogno di nuovi vestiari, per cui le spese aumentavano di mese in mese. Gigino quindi decise di trovarsi qualche lavoro da fare nei giorni liberi.
Fece varie esperienze, tra cui anche quello di portiere notturno in un piccolo Hotel vicino casa. Una sera in quell’ Hotel incontra un signore che fece di tutto per farsi riconoscere! “Ti ricordi di me, non sei stato bravo a perquisirmi!” Subito gli venne in mente l’episodio della dose di cocaina e rispose: “Certo sei quello che mettendo la mano nello slip, mi fece vedere un’altra bustina; fai ancora quel mestiere?”. “No! Mi hanno promosso, adesso comando e tu sei ancora Caramba?”. Gigino imbarazzato disse sì e Ciampino, così si chiamava, gli rispose “E qui cosa ci fai in borghese, arrotondi?”. Gigino imbarazzato, consegnandogli la chiave della camera, non gli rispose. “Non preoccuparti non lo dirò a nessuno, io sono una persona di parola” disse Ciampino strizzandogli l’occhio sinistro. Gigino si tranquillizzò e continuò a fare il suo lavoro.
 
Ciampino si fece rivedere verso l’alba di una domenica, era stanco e gli ordinò un caffè, Gigino prontamente preparò il caffè e girandosi Ciampino gli consegnò una busta accompagnata da cinquanta mila lire. Disse “Mi fareste un piacere, quando esci dal lavoro, mi potresti portare questa busta a questo indirizzo? I soldi no, sono per te!” Gigino disse: “Però io termino alle sette” “Va bene mi raccomando!” disse Ciampino.
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