14° episodio - rizzuti.it

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A NATALE FRIJRI I GUAJUNI



Verso le diciotto Saverio tornò a casa e trovò Gabriele che era ritornato da poco, si abbracciarono e si raccontarono le loro avventure.
Saverio gli parlò di Pasquale e l'amico, da buon genovese, commentò: “Meglio così, possiamo dividere l’affitto in quattro!”.
Più tardi bussò alla porta proprio Pasquale, e dopo le presentazioni Gabriele gli disse che sarebbe stato il benvenuto nell'appartamento, e quanto a Josephine non ci sarebbero state complicazioni perché, quando si parla di "danè"…….
Terminati i convenevoli di rito Saverio chiese a Pasquale come era andata la giornata lavorativa.
Seppe così che era stato un giorno proficuo, dato che Saverio aveva aiutato un elettricista a montare dei cavi e aveva appreso delle pratiche nuove.

Subito dopo Pasquale mostrò loro un volantino in cui si richiedevano operai per lo stabilimento Alfa Romeo del Portello. Saverio gli consigliò di andare, perché sarebbe stata una buona soluzione per un lavoro stabile e sicuro.
Prepararono la cena utilizzando le provviste di Gabriele e ciò che era rimasto nel fagotto di Pasquale.
Dopo cena Saverio indicò all’amico il tragitto per arrivare allo stabilimento Alfa Romeo e dandosi la buonanotte caricarono la sveglia per le sei.
Al mattino, dopo aver fatto colazione, Pasquale e Saverio si diressero verso la fermata del tram.

Saverio prese il mezzo per l'Università; trovato un posto a sedere si accomodò e si mise a studiare. Arrivato nei pressi del bar Fior Fiore decise di scendere, ed ecco una bella sorpresa!
All’ingresso intravide Anna e Cesira; le raggiunse, e dopo aver gustato un buon caffè decisero di andare a studiare in biblioteca.
Saverio si impegnò subito sui libri, ma con scarsi risultati dato che Cesira lo interrompeva spesso per chiedergli dei consigli.
Questo continuo chiacchierare distraeva Anna che, concentrata sulla zoologia, si infastidiva, per cui chiese loro di distanziarsi da lei.
Saverio fu ben contento di spostarsi, perché questo significava avvicinarsi ancora di più a Cesira.
Gli venne subito in mente quel verso di Dante:
“Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante”.
Magari fosse così anche per lui!
La loro vicinanza si fece sempre più stretta, Saverio mostrava interesse alle domande di Cesira e ogni tanto con finta ingenuità le sfiorava la mano; chissà, forse stava per nascere una relazione amorosa!

Dopo un paio d'ore i due decisero di uscire dalla biblioteca per fumare una sigaretta, ignorati da Anna, impegnatissima in uno studio sull'anatomia degli anfibi.
Nel marciapiede antistante il freddo era pungente, che divenne un'ottima scusa per Saverio per prendere le mani di Cesira e riscaldarle tra le sue.
La ragazza, molto imbarazzata ma decisa, ritirò le mani e .......gli annunciò la ferale notizia: lei era fidanzata con un giovane di Como; un ingegnere minerario impiegato a Milano presso un’azienda di estrazione e trasporto di materiali.
E stavano insieme ormai da due anni!
Saverio rimase impietrito, le sue speranze si sciolsero come neve al sole, e non riuscì che dire:
"Ah".
Cesira si rese conto del dramma che aveva causato e con fare imbarazzato propose a Saverio di tornare in biblioteca, poiché due giorni dopo avrebbe dato l’esame presso l’Istituto di Chimica.
Si incamminarono quindi verso la Facoltà.
Uno di loro aveva il cuore irrimediabilmente spezzato.





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