8° episodio - rizzuti.it

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DOMINUS VOBISCUM


Ai primi di ottobre Sua Eccellenza comunicò a tutti i parroci della Diocesi che Domenica 28 si sarebbe tenuta in Cattedrale l’ordinazione sacerdotale di Mario, il caro amico e compaesano di Don Gennarino.
Mario era stato nel suo ufficio pochi giorni prima e aveva avuto un lungo colloquio con il Monsignore, e dopo si era fermato dall'amico per aprirsi l'anima e confidare i suoi pensieri sulla strada che stava per imboccare.
Don Gennarino visse l'incontro con trepida emozione, dato che si riteneva in qualche modo responsabile della vita dell'amico: si sentì sempre più convinto della giustezza di quel consiglio che gli dispensò a suo tempo in riva al mare e ciò gli diede un'intima soddisfazione.
Arrivò infine quella domenica, la Cattedrale era vestita a festa ed erano presenti tutti i parroci della Diocesi, nonché i parenti di Don Mario e a tanta gente del paese e del circondario.  
Presiedeva il Vescovo e Mario era al centro della navata in attesa di essere consacrato. Iniziò il rito:
Il Diacono della Cattedrale:” Si presenti chi deve essere ordinato”
Mario rispose, inginocchiandosi: “Eccomi”
Il Rettore del Seminario: “Reverendissimo Padre, la Santa Madre Chiesa chiede che questo nostro fratello sia ordinato”
Il Vescovo: “Sei certo che ne è degno?”
Il Rettore del Seminario:”Dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio dato da coloro che ne hanno curato la formazione, posso attestare che ne è degno.”
Il Vescovo: “Con l'aiuto di Dio e
Gesù Cristo nostro Salvatore noi scegliamo questo figlio per l'ordine del Presbiterato

Mario si alzò in piedi e si pose dinnanzi al Vescovo che lo interrogava:
Prima di ricevere l'Ordine del Presbiterato devi manifestare davanti al popolo di Dio la volontà di assumerne gli impegni. Vuoi esercitare il Ministero Sacerdotale per tutta la vita nel grado di Presbitero come fedeli cooperatori dell'ordine dei Vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo?”
Mario rispose: “Sì lo voglio”
Il Vescovo: “Prometti a me e ai miei successori filiale rispetto e obbedienza?”
Mario: “Lo prometto”
Il Vescovo:
Dio che ha iniziato in te la sua opera la porti a compimento.”
Don Mario infine alzò il capo, Sua Eccellenza gli andò incontro e si abbracciarono commossi, in un atto inusuale per l’epoca, che mostrava l'affetto che legava i due.
Il Vescovo gli sussurrò parole di compiacimento e d’incoraggiamento.
La cerimonia terminò con la concelebrazione della Messa, conclusa la quale si diressero tutti in sagrestia, dove Don Mario gioì dell’accoglienza espansiva e orgogliosa dei famigliari. Seguì un piccolo rinfresco.
Don Mario era entrato nella grande famiglia della comunità religiosa.

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