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Paese mio


Tramite delle foto faceva in modo di far conoscere qualche ragazza in età da marito a persone che abitavano lontano e spesso oltreoceano. Così si prendevano contatti, mediante scambio di foto e lettere, ma ci volevano mesi per ricevere una lettera, ancor di più se corredata di foto e così si combinava il matrimonio a distanza.
Spesso i due non si conoscevano personalmente, neppure il giorno delle nozze, si sposavano per procura e al posto dello sposo andava un parente dello sposo, delegato per la firma dei documenti.
 
In rari casi c’era un incontro prima delle nozze, perché quasi sempre il maschio era troppo lontano. Spesso la giovane moglie partiva da sola per quel lungo viaggio della speranza, alla ricerca di una vita nuova, il più delle volte anche in fuga dalla casa paterna che le stava troppo stretta. La donna, a quei tempi, doveva adempiere a tutti i doveri di casa e non aveva molta libertà né di esprimersi né di uscire o frequentare chi voleva. Spesso quelle coppie e quei matrimoni funzionavano per davvero, ma in molti casi le donne rimanevano al pieno servizio dei mariti.
Naturalmente era d'obbligo anche la trattativa sul Corredo nuziale. Infatti sin dalla tenera età della ragazza, le nonne e le mamme preparavano le coperte fatte a mano e iniziavano a comprare, poco per volta, tutta la biancheria che sarebbe stata necessaria in futuro alla figlia: da quella per il letto a quella del bagno, fino a quella personale.
Senza dimenticare il servizio per la cucina: i piatti per le grandi occasioni, i bicchieri di cristallo, la batteria di pentole e tazze per latte e caffè. Inoltre alla cerimonia partecipavano anche i “compari di anello” cioè una coppia di amici che si offrivano di acquistare e portare in chiesa le fedi nuziali.
Comunque esisteva anche una certa concorrenza alla ditta Ianchi fatta dalle comari che accompagnavano i loro figli maschi, ritenuti scapoli, a casa di altre signore, per fare incontrare la loro figlia femmina da maritare. Certo non era la generalità dei casi, ma un’eccezione e si verificava soprattutto quando i genitori erano all'antica, in genere non erano andati a scuola e avevano vissuto lontano dalla modernità, e i figli avevano al massimo frequentato la scuola elementare, quelli un po' più colti non andavano di certo appresso alle mamme. In questo caso un ruolo importante lo possedevano le nonne, che avevano premura di far sposare le nipoti che vivevano in casa, e non lesinavano il loro tempo ad andare in giro a fare combriccola con le comari, per sollecitare gli incontri con i ragazzi del paese, o di quello vicino.
 
Un elemento di complicazione aggiuntiva era co­stituito dalla figura ricorrente della “tramezzerà” (mezzana) che era generalmente una ruffiana di professione, la quale il più delle volte, per interesse svolgeva nelle trattative prematrimoniali un ruolo determinante.

Volevo ringraziare i numerosi lettori che mi seguono regolarmente, avrei piacere di dialogare con loro, per cui chi vuole può contattarmi mediante il sito, all’indirizzo:
   
Grazie per l’attenzione
 
Arcangelo Rizzuti
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