31° episodio - rizzuti.it

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DOMINUS VOBISCUM



Il caso della bimba abbandonata generò un’inchiesta della magistratura per accertare prove e autore del reato di abbandono di minorenne, ma all'atto pratico non si stabilì nessuna verità, poiché non esistevano prove a carico di nessuno.
 
La neonata  rimase a casa della balia Giuseppina e tutto il paese se ne fece carico, facendo arrivare in continuazione vestiti, giocattoli e anche denaro per il mantenimento della famiglia.
Passarono alcune settimane dal "fatto della Cattedrale" e una mattina si presentò in chiesa una ragazza che chiese di confessarsi.
 
Non fece tempo a inginocchiarsi che scoppiò in un pianto talmente angoscioso che costrinse Monsignor Gennarino ad uscire dal confessionale per tranquillizzarla.
 
Si chiamava Rosetta, confessò di essere lei la madre della bimba, e raccontò rapidamente la sua vita: i suoi nonni calabresi si trasferirono in Campania per lavoro, ma dopo pochi anni la miseria si impadronì della famiglia, al punto che i genitori della ragazza emigrarono nel dopoguerra in America per guadagnare qualcosa.
 
I soldi che inviavano alla figlia erano così pochi che lei dovette cercarsi un lavoro,
 
che trovò in un circo itinerante come tuttofare, da lavandaia a sarta, da bigliettaia a governante di piccoli animali. Lì conobbe Ciro, un giovane clown napoletano che aspirava a diventare trapezista.Era un ragazzo in gamba, grande lavoratore e disponibile ad occuparsi di tutto, dal montaggio del tendone alla pulizia delle stalle.
Si innamorarono subito, ed assieme vissero la vita del circo: viaggiavano in continuazione, gli orari erano imprevedibili, le entrate erano irrisorie e il poco tempo libero lo passavano a riposare. In quelle condizioni era veramente arduo prendersi cura adeguatamente di un bimbo.
"Quando vedevo le famiglie che venivano al circo giocavo con Ciro a indovinare la loro vita: un piccolo appartamentino, il papà che fa l'operaio e la mamma che al mattino fa le pulizie nel palazzo e al pomeriggio fa i compiti coi bimbi. Una vita modesta ma sicura, e alla sera tutti assieme attorno a un tavolo a scherzare e a mangiare le specialità della nonna. Chiudevo gli occhi e in quella casa c'ero io con Ciro e i nostri figli, che bello che sarebbe stato....ma non bisogna abbandonarsi troppo ai sogni, è inutile e fa male". Un mese prima il circo aveva piantato i tendoni a pochi chilometri, e dato che nessuno si era accorto della gravidanza, Rosetta portò la bimba appena nata alla Cattedrale, la appoggiò con delicatezza sui gradini e scappò via con la morte nel cuore. "Prima di venire qui oggi sono stata fortunata, ho potuto vedere la mia piccola nella sua nuova famiglia e sta benissimo, una schiera di angeli la sta accompagnando.
 
Io e Ciro non avremmo avuto la forza e le possibilità di poterla crescere come meritava” Poi continuò:
 
”Volevo chiederle padre, Dio darà il perdono a me e al mio Ciro?”
 
Don Gennarino rispose:
 
“ Gesù ha perdonato anche chi lo ha crocifisso, perdonerà anche voi due”
 
Terminata la confessione, la ragazza si voltò e indicò un giovane sulla soglia del portone:
 
“Lui non ha nessuna colpa, la decisione è stata tutta mia, lui non voleva farlo!
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